giovedì 30 aprile 2009

in Viaggio con Valentina: 2a puntata (rubrica)

Ciao a tutti,
eccoci alla seconda puntata di quelle che promette essere la nostra rubrica più seguita! ;-) vi lascio a Valentina e al suo viaggio...

in Viaggio con Valentina - 2a puntata: Takayama

Eccomi di nuovo!
Eravamo rimasti al nostro arrivo sulle Alpi giapponesi, e il famoso Festival si Primavera.

Takayama Matsuri è considerato uno dei 3 festival più belli del Giappone e si svolge in primavera e in autunno.
Durante i due giorni del festival (sempre se non piove ^^ ), dalla mattina al pomeriggio i carri sfilano per la città, mentre quando il tempo è brutto i carri rimangono nei loro magazzini e sono visibili al pubblico.

La sfilata è emozionante, vedere questi carri enormi trasportati a "mano" da uomini vestiti con i loro abiti tradizionali, e vedere sfilare i bambini (sempre in abiti tradizionali ) cantare, ballare è una piacevole sensazione.
i colori , gli odori ( il profumo di incenso) !!!!

E' stato proprio un peccato la pioggia, non abbiamo potuto godere questa festa al 100%, le sfilate ci sarebbero dovute essere anche la sera e ci sarebbero stati gli spettacoli delle bambole meccaniche mikoshi...
pazienza quando si viaggia può succedere anche questo.

L'importante è sapere apprezzare tutto quello che si riesce a vedere!!! :-)
e dopo una notte passata in una ryokan all'interno di un tempio (dove si gelava) e alle 22 cadeva il silenzio (ah meditiamo) ci siamo diretti a Kyoto, dove staremo fino circa al 21 aprile ( tenendo Kyoto come base ci sposteremo a visitare Hiroshima, Miyajima e Nara).

Comunico a tutti che questo sarà il mio primo ed ultimo viaggio in compagnia di altre 5 persone...
si è in troppi e i tempi e le sensazioni e la voglia di fare è diversa per ognuno di noi!!! :-9

Per ora vi lascio e vi saluto cosi:
Si può rimanere fermi in un fiume che scorre ma non nel mondo degli uomini!
Valentina

....CONTINUA

mercoledì 29 aprile 2009

Appunti lezione 29/04/2009 (PDF)

Ciao a tutti,
siamo giunti alla penultima lezione di recupero.

Diciottesima lezione (29/04/2009)
svariate frasi per arricchire nostre conversazioni 

appunti originali (versione scritta a mano)

Per questa sera è tutto!
お休み。

Gianluigi

martedì 28 aprile 2009

in Viaggio con Valentina: 1a puntata (rubrica)

Ciao a tutti,
da oggi per un paio di "puntate" pubblicherò gli appunti che Valentina, la nostra compagna di corso, ha preso durante il suo viaggio in Giappone!

Eh si... la furbetta alla fine ci è riuscita... è partita e appena ritornata. Povera lei!!!

Ecco, vi lascio alla prima puntata della rubrica in Viaggio con Valentina.

in Viaggio con Valentina - 1a puntata: Nihon la Terra del Sol Levante

こんばんわ 私のともだち
eccomi qui seduta ad un tavolo in un ryokan a Takayama, sulle "Alpi giapponesi"
(il ryokan è all'interno di un tempio, alle 22 esatte chiudono la porta e spengono le luci, chi c'è c'è, chi non c'è s'arrangi!!! :-)....

Sabato 11 aprile partenza da Malpensa
scalo ad Helsinky arrivo a Tokyo Narita il 12 aprile mattina, alle 8.50 locali....

Che viaggio!! un jet leg cosi pesante giuro non lo avevo mai sentito, forse perché sul volo non ho dormito niente forse perché andare in la fa questo effetto, non so... fatto sta che è stata dura tirare la sera senza crollare ad ogni passo, ad ogni minuto!!!

Arrivati in aeroporto abbiamo passato un'eternità all'information point x prenotare un posto a Takayama (un paesino sulle Alpi giapponesi dove il 14 e 15 aprile si svolgeva un festival), ovviamente era tutto pieno...
Ns culpa abbiamo prenotato 6 prima il volo e non ci siamo per niente preoccupati di trovare posto dove dormire, considerando che aprile in Giappone è alta stagione.
Alla fine siamo stati fortunati e abbiamo trovato un ryokan (abbastanza cara) x la prima notte e un ryokan nel tempio per la seconda.

Usciti dall'aeroporto c'era ad aspettarci (con nostra sorpresa) un amica di Alessandra (una del gruppo).
Le farei un monumento, è stata di aiuto e gentilissima!!!
Ci ha condotti fino al nostro hostello Sakura Hostel ad Asuka nel nord di tokyo, quartiere dalle vie con le tipiche case giapponesi raccolte intorna al grande tempio di Asuka Kannon (SANSO JI).
(consiglio l'hostello a chiunque abbia intenzione di recarsi a Tokyo).

Il giorno lo abbiamo dedicato per girare un pò i quartieri di Asukasabashi (sembrava di essere dentro un manga giapponese) è assurdo tutto quello che sta attorno :-)
Ma la cosa più cool ragazzi sono i bagni con la "tazza" riscaldata!!!
Il primo giorno a Tokyo non è stato un granché nel senso che comunque sognavamo tutti il letto e cosi è stato.

Lunedì 13 Aprile (secondo giorno a Tokyo) dedicato ala visita del tempio Sanso Ji (spettacolare) , con la effigie dorata della dea buddhista della misericordia (Kannon) molto bello e suggestivo! :-) poi al quartiere di Giza (centro di Tokyo) tante luci, tante botique (si scrive cosi)?
Avremmo voluto visitare i giardini del palazzo dell'imperatore, purtroppo siamo arrivati che erano già chiusi (6 teste è un macello, chi vuole andar qui, chi li, chi si ferma, ecc ecc ).
Comunque a Tokyo ci ritorniamo e andremo a visitarli ma non sono sicura che i ciliegi saranno ancora in fiore :-(

quindi su Tokyo avrò sicuramente altro da raccontare
Per ora mi basta sapere che è come vivere in un cartone animato!!!!

e per quanto riguarda il mio giapponese.... capisco 2 parole su 20 ma è gia abbastanza!!

Martedì 14 aprile siamo partiti alla volta di Takayana.
Abbiamo preso il nostro primo Shinkansen (il treno veloce!!!) ragazzi spettacolare, a parte il fatto che i giapponesi sono tutti composti... da non credere non so neanche che parole usare...
tutti in fila, per bene senza fare cagnara, nessuno che spinge, nessuna che grida, sulla metro anche se pigiati stanno buoni e composti... una cosa completamente fuori dalla nostra portata!!! cmq lo Shinkansen.... arriva puntualissimo e parte puntualissimo, prima di ripartire delle tipe salgono su, puliscono in modo meccanico, e attenzione girano i sedili in base a dove il treno deve andare!!!!! :-)
da Tokyo a Nagoya, poi da Nagoya a Takayama, destinazione raggiunta... ad aspettarci la pioggia!!!!!

Siamo qui per il festival della primavera, un festival molto famoso... ma la pioggia ha rovinato tutto, il festival è stato sospeso... :-(
cosi abbiamo fatto un giro per questo bellissimo e caratteristico paese, sotto la pioggia e col freddo è stato ancora più caratteristico.
Per fortuna il festival dura 2 giorni e infatti oggi (Mercoledì 15 aprile) siamo riusciti a vedere la sfilata.

(ve la racconterò nella prossima puntata!)
Cosi come vi racconterò il resto di Takayama.
Ora alloggiamo in un ryokan all'interno di un tempio, quindi tutto tace, c'è silenzio.....

Domani (Giovedì 16 aprile) abbiamo il treno per Kyoto, sveglia presto..... quindi saluto tutti con un bacio.
Valentina

CONTINUA.......

lunedì 27 aprile 2009

I fiori dell’anima. Il sentimento della natura e le arti tradizionali in Giappone

Ciao a tutti!

Come promesso, ecco gli appunti del secondo incontro dedicato alla mostra Netsuke: sculture in palmo di mano, in corso al Poldi Pezzoli fino al 15 marzo 2009.
Nel corso della conferenza la relatrice, la cui identità vi sarà svelata tra poco, ha approfondito il legame, tipico della cultura nipponica, tra uomo e natura.

I fiori dell’anima. Il sentimento della natura e le arti tradizionali in Giappone

Sin dalle origini infatti, come racconta il Kojiki, il più antico testo sui miti della creazione e sulle origini della società giapponese, il sentimento dell’uomo verso la natura è profondamente legato al sentimento religioso. Con l’arrivo del Buddhismo in Giappone nel VI secolo d.C. e in seguito sotto l’influenza dell’insegnamento dello Zen, il rapporto tra uomo e natura si è ulteriormente rafforzato, fino ad arrivare a concepire la natura quale “maestra di vita”. Da questo forte sentimento di compartecipazione è nato l’Ikebana: letteralmente “via dei fiori”, questa antica arte allude a un percorso di ricerca per conoscere meglio se stessi.
Purtroppo non riuscirò, tramite questo scritto, a comunicarvi le stesse sensazioni che ho provato quella sera ascoltando la relatrice, spero almeno di riscontrare il vostro interesse e appagare la vostra curiosità!

Per rendere più agevole la lettura ho deciso di pubblicare il tutto in un PDF intitolato Il sentimento della natura e le arti tradizionali in Giappone, spero vi possa piacere.

Un ringraziamento particolare all’Associazione culturale Giappone in Italia e al Museo Poldi Pezzoli.
Alla prossima!

Michela

venerdì 24 aprile 2009

Fiabe e leggende dell’antico Giappone. Nell’oscura foresta e nel profondo mare, il mondo dei "Mukashi Banashi"

Buongiorno a tutti!

“C’era una volta nella contrada di Sagami una coppia di anziani…”.

Dall’incipit di questo post avrete capito che mi piacciono molto le fiabe, eh sì, le adoro, amo leggerle ma soprattutto ascoltarle, e mi appassiona scoprire ciò che le caratterizza e le differenzia da latitudine a latitudine.
Questo preambolo semplicemente per parlarvi della seconda conferenza che si è tenuta giovedì 5 febbraio al Museo Poldi Pezzoli di Milano, e alla quale ho avuto il piacere di partecipare.
L’incontro si è svolto in un grazioso dehors drappeggiato di bianco; quel giorno pioveva molto e vi assicuro che il rumore della pioggia che batteva sulla copertura del padiglione creava l’atmosfera ideale per sentir parlare di fiabe e leggende giapponesi.

Fiabe e leggende dell’antico Giappone. Nell’oscura foresta e nel profondo mare, il mondo dei “Mukashi Banashi” 昔話

Tenuta dalla relatrice, studiosa di lingua, letteratura e cultura giapponesi: Rossella Marangoni.

Non voglio sottrarvi altro tempo, riporto qui gli appunti presi, scusandomi delle lacune e imprecisioni che potranno contenere, questa volta però ho un’attenuante: ad un certo punto, in sala, siamo rimasti al buio e se non fosse stato per chi pazientemente ha illuminato il mio block notes con la “torcia” del cellulare, probabilmente non avrei potuto riportarvi nulla… ( e chi sarà mai questo super–eroe?).

Per rendere più agevole la lettura ho deciso di pubblicare il tutto in un PDF intitolato Fiabe e leggende dell'antico Giappone, spero vi possa piacere.

Vi auguro una buona lettura, prima di salutarvi però volevo ringraziare:
Rossella Marangoni, l’Associazione culturale Giappone in Italia, il Museo Poldi Pezzoli e chi mi ha accompagnato (grazie Anikichan!) .

Un ringraziamento particolare ad Alessandra e Takashi per l’aiuto nella traduzione dei termini in giapponese!
Michela

mercoledì 22 aprile 2009

Toko Shinoda - La linea e lo spazio: 11/03/09-5/04/09 (evento)

Buongiorno a tutti

Da quanto tempo!

La settimana scorsa è stata piuttosto impegnativa, ma domenica sono riuscita a ritagliarmi un po’ di tempo e, sfogliando l’agenda dove appunto i numerosissimi eventi in corso che riguardano l’affascinante cultura giapponese, ne ho scovato uno che poteva fare al caso mio.
La mia meta: la Triennale di Milano, un moderno spazio espositivo vicinissimo al Parco Sempione.
Si tratta di una mostra di pittura inaugurata l’11 marzo; è la prima volta che vengono esposte in Italia le opere dell’artista nipponica: Toko Shinoda, una minuta ed elegante signora nata nel lontano 1913!
È proprio il caso di dire: novant’anni e non sentirli!

Dall’11 Marzo al 5 Aprile 2009

Toko Shinoda: La linea e lo spazio

L’esposizione, organizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, l’Istituto Giapponese di Cultura in Roma (dove è stata ospitata la mostra dal 6/02 al 3/03/09) e la Triennale di Milano, presenta le opere di una delle più famose pittrici viventi di sumi-e (questo termine giapponese significa “inchiostro nero” Sumi; e “pittura” E. Si tratta di uno stile pittorico monocromatico dell’Estremo Oriente che utilizza solo inchiostro nero in varie concentrazioni. Questa tecnica nacque in Cina tra il 618 e il 907, fu introdotta in Giappone a metà del XIV secolo da alcuni monaci buddisti zen).
Nata nel 1913, Toko Shinoda dall’età di sei anni fu iniziata alla calligrafia, disciplina che l’ha sempre portata a preferire le tonalità del grigio e del nero su ampi spazi bianchi. A scuola era un’alunna impaziente e, data la sua esuberante personalità, si stancò ben presto del rigido insegnamento della calligrafia tradizionale cominciando a dedicarsi all’improvvisazione regolata però da una ferrea auto-disciplina.
Così si descrive la pittrice: "Divenni sempre più interessata a come i caratteri si erano sviluppati nel tempo piuttosto che a come venivano scritti".
Toko Shinoda ha sempre perseguito il proprio ideale di bellezza e le sue opere sottolineano la sua costante volontà di creare un equilibrio tra tradizione ‒ le influenze della tradizione nelle sue opere restano evidenti particolarmente nell’uso del sumi e degli antichi inchiostri indiani dalle sfumature di rosso cinabro che donano ai suoi caratteri delle atmosfere suggestive ma decise ‒ e modernità che non accetta compromessi e trae origine dalla sua personale percezione dello spazio.
Pulizia formale, essenzialità, leggerezza compositiva; lei, unica donna in un mondo dominato da secoli di cultura maschile, rompeva gli schemi del passato con tratti sicuri del suo pennello. Lo immergeva nell’inchiostro della tradizione e lo usava per guardare avanti, spingendo lo sguardo verso altri mondi, altri universi mentali e spirituali.
L’artista emerse all’interno della movimentata scena artistica newyorkese tra gli anni ’60 e ’70, quando fu scoperta dalla famosa commerciante d’arte Betty Parsons. Da quel momento in poi i suoi quadri sono stati esposti accanto a quelli di artisti del calibro di Mark Rothko e Jackson Pollock.

I suoi lavori esprimono gusto per la simmetria e pongono forte attenzione al contrasto e all’equilibrio dei vari elementi della composizione: spazi pieni e spazi vuoti hanno la stessa rilevanza all’interno della composizione pittorica.
Nonostante le sue opere vengano descritte come fresche e spontanee il lavoro risulta dominato da rigoroso controllo.
Così Toko Shinoda descrive il suo approccio all’arte: "Quando realizzavo copie calligrafiche di parole che amavo particolarmente come fiamma, fiume, albero e tuono, mi dispiaceva di non averle create io stessa. Provavo un’insopportabile invidia per coloro che le avevano create... Decisi che un giorno avrei dato forma alle immagini del mio cuore".
Dopo il suo improvviso seppur tardivo successo negli Stati Uniti, la Shinoda si è "ritirata" dal panorama artistico internazionale per tornare in Giappone, dove ha continuato ad accrescere la sua fama con alcuni sbalorditivi murales e i dipinti su pannelli scorrevoli per il tempio Zojoji a Tokyo. Ha ricevuto molte e importanti commissioni e le sue opere sono presenti nei maggiori musei e gallerie di tutto il mondo (Tokyo, Boston, Parigi, New York, Bruxelles, Hong Kong, Berlino, Washington).
Concludo questo post con una significativa frase pronunciata dall’artista:
"Se non si ha dentro nulla da esprimere non si è in grado di tracciare neppure una singola linea".

In sintesi:
Toko Shinoda: La linea e lo spazio

Triennale di Milano
Viale Alemagna 6
Milano

Dall’11 Marzo al 5 Aprile 2009

Orario:
Martedì – Domenica dalle 10.30 alle 20.30
Giovedì dalle 10.30 alle 20.30

Ingresso libero

Per informazioni:
Telefono: (+39) 02 724341 / (+39) 06 36915232
Email: www.triennale.it / www.italiagiappone.it

Ho apprezzato moltissimo queste opere, pur essendo profana in questo genere d’arte.
Eppure le tele di Toko Shinoda sono riuscite a trasmettermi un senso di grande energia, forse per i colori decisi utilizzati dall’artista, e allo stesso tempo di armonia ed eleganza.
Sì, secondo me "elegante" è proprio l’aggettivo che più si addice a queste opere.

Non lasciatevela scappare!
Un ringraziamento particolare all’Associazione culturale Giappone in Italia
じゃあね

Michela

Appunti lezione 22/04/2009 (PDF)

Ciao a tutti,
eccovi un'altra lezione lezioni.

Diciasettesima lezione (22/04/2009)
ulteriori vocaboli e frasi di uso comune da usare nella vita di tutti i giorni 

appunti originali (versione scritta a mano)

Per questa sera è tutto!
お休み。

Gianluigi

martedì 21 aprile 2009

Sho a Milano . L’arte della calligrafia giapponese: 24/03/09-04/04/09 (evento)

Buongiorno cari lettori del blog,

Importante: mi devo scusare con tutti per aver tardato così tanto a pubblicare questo evento che la nostra Michela aveva preparato con largo anticipo. Purtroppo ultimamente ho avuto qualche problema a dedicarmi al blog... Vi prometto che rimedierò!
Gianluigi

uno degli aspetti della cultura giapponese che più mi affascina è l’arte della calligrafia: Shodō, letteralmente “via della calligrafia” Sho = calligrafia; dō = via. La definizione di “calligrafia” è in ogni caso riduttiva, quest’arte comprende infatti opere calligrafiche apprezzate come opere pittoriche e il cui senso filosofico, avvalendosi di due colori soltanto, è alla sua origine arricchito da una intensa profondità. Attraverso la scrittura di parole, poesie composte dagli alfabeti sillabici giapponesi o da ideogrammi l’artista esprime la sua interiorità, i suoi sentimenti più puri e il senso del gesto calligrafico va ben oltre il risultato evidente.
Attualmente in Giappone alla scuola elementare e media vengono insegnati 1945 ideogrammi dei quali si impara, oltre al modo di scriverli, anche “l’espressione” della loro scrittura, maturando in tal modo una profonda conoscenza di sé.
L’Associazione Culturale Arte Giappone di Milano presenta in questi giorni le opere di quattro calligrafi, di cui poi vi parlerò; la mostra rimarrà aperta fino a sabato 4 aprile e ogni giorno (lunedì e festivi esclusi) sarà possibile, dalle ore 17.00, partecipare ad un workshop di calligrafia.
Giovedì scorso ho partecipato a una dimostrazione di calligrafia tenuta da questi quattro artisti, un’esperienza che mi ha colpito moltissimo e della quale vorrei rendervi partecipi.

Ecco qui un breve resoconto:

27 marzo 2009: dimostrazione di calligrafia

L’Associazione Culturale Arte Giappone di Milano possiede un piccolo spazio espositivo a Brera, a parer mio una delle zone più bohémien di Milano, e precisamente in vicolo Ciovasso, una minuscola stradina con acciottolato, davvero molto caratteristica.
È sempre bello passeggiare da quelle parti, soprattutto dopo una stressante giornata di lavoro!
L’esposizione si articola su due piani, alle pareti fanno bella mostra di sé tele a tinta unita o decorate con diversi motivi e sopra alle tele strisce di carta, simile alla carta velina ma sicuramente molto più resistente, che riportano scritte dipinte con inchiostro nero.
Le scritte possono rappresentare singoli concetti, oppure frasi o haiku di famosi autori giapponesi.
Ecco quelli che mi hanno colpito di più:

“In questo silenzio odo soltanto il canto delle cicale dalla profondità della pietra”
Matsuo Bashō

“Riflesso in uno specchio di lacrime versate in una sera di primavera”
Yosano Akiko

“Il suono della neve come il respiro quando mi smarrisco”
Yosano Akiko

“Alcune volte ci rendiamo conto in un attimo dell’importanza di un ‘grazie’”
Kouro Yonemoto

Mentre gli artisti si preparavano per la performance abbiamo gironzolato un po’ ammirando le tele e assaggiando delle simpatiche caramelline nipponiche, preparate per i visitatori in caratteristiche ciotoline di legno.
Sul pavimento era stesa una striscia di carta molto lunga e sottile e tutto l’occorrente per la dimostrazione: inchiostro, acqua, pennelli di varie dimensioni, sigilli, fermacarte.
Dopo aver creato la giusta atmosfera con un sommesso sottofondo musicale i quattro artisti si sono presentati e hanno mostrato le opere, scelte tra quelle esposte, che avrebbero rifatto davanti ai nostri occhi, desiderosi di carpire i segreti di questa antica arte.

Ve li presento ad uno ad uno:

Sizue Morioka, nata a Tokyo, dirige il corso di calligrafia Seichōkai. È professoressa associata alla Scuola Media annessa all’Università di Tukuba.
Kouro Yonemoto: è nata a Tokyo. Dirige il Corso di Calligrafia Kouro.
Hasegaea Rankei è nato ad Aichi. È professore associato all’Università di Tokaigakuen e presso la Scuola di Ayasesankey.
Hokusai Akafuji è nato a Hokkaido. Insegna al liceo annesso all’Università di Tokyo-Seitoku.

Le loro performance si sono svolte in questo modo:

hanno steso la carta sul pavimento fissandola con dei fermacarte, dopo aver scelto il pennello adatto per realizzare la loro opera hanno intinto il pennello (ci hanno spiegato che alcuni pennelli sono di pelo d’agnello) nell’inchiostro nero diluito con acqua, hanno fatto sgocciolare il pennello in un recipiente, e, prima di incominciare, si sono piegati sulle ginocchia inchinandosi davanti al foglio, due di loro hanno anche pronunciato la frase “Yoroshiku onegaishimasu”.
Poi con un gesto molto rapido, molto istintivo, hanno impresso la prima pennellata sul foglio, dando avvio alla dimostrazione.
Alternavano movimenti decisi e veloci a movimenti più lenti e meditati; i loro gesti mi hanno trasmesso grande forza ed energia.
È come se avessero esternato la loro interiorità dipingendo quei tratti netti e rigorosi, quasi arrivando, in quell’atto, ad annullare sé stessi.
A conclusione della loro opera d’arte hanno adoperato il sigillo personale (imprimendolo prima in una sostanza rossa piuttosto gommosa) come un timbro sulla carta, quasi “a firma” delle loro creazioni.
Particolare il contrasto tra i tratti molto istintivi, spontanei, irripetibili e la rigidità di un “timbro” che richiama il concetto di serialità.
Uno di questi calligrafi ci ha raccontato che ciò che cercano di esprimere sulla carta, di trasmettere agli spettatori, è il ritmo che sentono dentro di sé, l’energia e la forza che provano.
Solo riuscendo in questo intento la loro opera d’arte acquista un senso.
Al termine, quando tutti e quattro gli artisti si sono esibiti, ci hanno offerto squisiti onigiri come spuntino.
Li hanno preparati proprio loro. Che gesto carino!
Sono stati molto graditi!

In sintesi:
Sho a Milano. La mostra dell’arte della calligrafia giapponese a Milano

Associazione Culturale Arte Giappone
Vicolo Ciovasso 1
20121 Milano

Dal 24 Marzo al 4 Aprile 2009

Orario:
Martedì – Domenica dalle 14.00 alle 19.00
Lunedì e festivi chiuso

Workshop di calligrafia:
dal 25 marzo al 4 aprile dalle ore 17.00
(esclusi lunedì e i festivi)

Ingresso libero

Per informazioni:
Telefono: (+39) 02865138
Email: fukamil@attglobal.net
Un giorno di questa settimana vorrei partecipare al workshop di calligrafia, chissà che in me non si nasconda una “calligrafa” mancata

Vi terrò aggiornati!
Buona settimana!

Michela

mercoledì 8 aprile 2009

Appunti lezione 08/04/2009 (PDF)

Ciao a tutti,
eccovi un'altra lezione lezioni.

Sedicesima lezione (08/04/2009)
ancora vocaboli e nuove frasi per arricchire il nostro vocabolario 

appunti originali (versione scritta a mano)

Per questa sera è tutto!
お休み。

Gianluigi

giovedì 2 aprile 2009

Appunti lezione 18/03/2009 (PDF)

Ciao a tutti,
ecco l'ultima lezione che mi appresto a pubblicare in questa serata.

Quattordicesima lezione (18/03/2009)
moltissime nuove frasi per esercitarsi con i verbi ed i nuovi vocaboli imparati

appunti originali (versione scritta a mano)

Per questa sera è tutto!
お休み。

Gianluigi

Appunti lezione 11/03/2009 (PDF)

Ciao a tutti,
mancano ancora ben 2 lezioni prima della fine della serata!

Tredicesima lezione (11/03/2009)
tante frasi e un po' di verbi nuovi

appunti originali (versione scritta a mano)

Manca ancora una lezione alla fine della serata...
じゃあね。

Gianluigi

Appunti lezione 04/03/2009 (PDF)

Ciao a tutti,
ecco un altro posto che prende forma durante questa proficua nottata... sarà l'effetto positivo della lezione di giapponese di questa sera!

Dodicesima lezione (04/03/2009)
qualche nuovo vocabolo ed alcune frasi utili

appunti originali (versione scritta a mano)

Attenzione che arrivano le altre lezioni!
じゃあね。

Gianluigi

mercoledì 1 aprile 2009

Appunti lezione 11/02/2009 (PDF)

Ciao a tutti,
come avrete notato è da tempo che non carico più glia appunti del corso di giapponese... ごめなさい!!!
Purtroppo negli ultimi periodi il tempo è divenuto ancor di più un bene prezioso!

Per farmi perdonare posterò a raffica ben 4 lezioni... e appena possibile vedrò di aggiungere le rimanenti.

Undicesima lezione (11/02/2009)
nuove utili frasi per le vostre conversazioni giapponesi

appunti originali (versione scritta a mano)

P.S. la data all'interno degli appunti è errata, non si tratta del 15/03/09 bensì del 11/02/09

Attenzione che per questa sera non abbiamo ancora finito!
じゃあね。

Gianluigi