Buongiorno!
Manca soltanto un giorno al Natale! Per augurarvi buone feste ho pensato di segnalarvi l’esposizione di un giovanissimo artista giapponese Shinya Sakurai, inaugurata il 18 dicembre a Modica. Il titolo della mostra e il messaggio che intende comunicare vi farà intuire il motivo di questa scelta. Prima però scopriamo insieme qualcosa in più su questo particolare artista.
Shinya Sakurai, laureato in belle arti all’università di Osaka, lavora e vive a Torino dove studia scenografia presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti. In Italia e all’estero ha già allestito diverse mostre personali e partecipato a esposizioni collettive, ricevendo anche vari riconoscimenti, tra cui il Premio del Presidente della Zecca di Stato e del direttore NHK all’Esposizione delle Arti Decorative di Osaka nel 2004, il Premio Internazionale d’arte giovani “Olindo Canosso”, come artista segnalato nel 2005, e il terzo premio al Concorso di pittura “Borgo piazza” di Fossano (CN).
Shinya Sakurai in esposizione a ModicaTanti cari auguri di Buon Natale a tutti voi!
La mostra di Modica, curata dall’Associazione Culturale PASS/O, potrà essere visitata presso i Magazzini Grimaldi dal 18 al 28 dicembre. Il filo conduttore dell’esposizione è, come si può intuire dal titolo stesso Love from Hiroshima, il tema dell’amore, dell’armonia, della pace, veicolato attraverso raffigurazioni di cuoricini rossi che si perdono nell’universo cromatico che li accoglie, come fiori o stelle cadenti.
Adopera colori vivaci, i colori forti della sua Hiroshima, in contrasto con l’immaginario collettivo di una città grigia distrutta dalla furia atomica.
Nelle opere di Shinya Sakurai convivono modernità e tradizione, quest’ultima si esprime nell’utilizzo dello Shibori, un’antica tecnica di tintura della stoffa che fu in auge intorno all'era di Edo, l’odierna Tokyo, e che consiste nel legare o manipolare il tessuto e immergerlo in un bagno di tintura che crea una fantasia astratta. Così prendono vita le sfumature da cui la miriade di cuoricini rossi si stacca con allegria, protendendosi verso l’osservatore.
Così scrive di lui Vittorio Falletti, dell’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino:
«‘Sono Shinya Sakurai arutista di Giapponese questo mio email...’ Così iniziava circa un anno fa la simpatica-garbata mail di un venticinquenne, già laureato in arte all'università di Osaka, da pochi mesi a Torino per frequentare il biennio di specializzazione dell'Accademia Albertina di Belle Arti.
È oggi un grande piacere scrivere di questo giovane artista, per uno – di astigiana origine – che nei lontani anni settanta frequentava il tatami della palestra del Maestro Shoji Sugiyama, che già all'epoca indossava cinture bianche e rosse. Sì, perchè nel judo parti con la bianca per arrivare alla nera: primo dan. Ma poi con il procedere dei dan il nero viene superato da rossi e bianchi e il massimo dei massimi (il dodicesimo dan, punto di arrivo ideale, attribuito solo – postumo – al grande Jigoro Kano, fondatore del moderno judo) di nuovo ... una cintura bianca! Tanta fatica e dedizione per tornare al punto di partenza, al bianco del neofita. La semplicità come punto di arrivo di un complesso percorso. È molto giovane Shinya Sakurai, ma ha già fatto grandi passi lungo la difficile Via della Semplicità. Lo hanno capito i galleristi, in Italia e all'estero, che ospitano sue mostre, i critici e i collezionisti che si interessano a lui.
Guardi i quadri di Sakurai: vedi tanti cuoricini rossi in rilievo e dietro colori vivaci, il tutto ricoperto da vinavil. Pensi sia un giochino artistico che produce gradevoli effetti visivi, come le vetrine nel giorno di San Valentino. Poi però scopri che i colori vivaci dietro ai cuoricini sono ottenuti con metodo shibori, antica e complessa tecnica di tintura che permette di realizzare raffinate e ogni volta diverse screziature con ricche gamme cromatiche. Parlandogli scopri che Shinya Sakurai è pacifista, curioso e attento ai fenomeni sociali correnti, giapponesi e non, e ha tanti amici anche qui in Italia, come il fotografo Turi Rapisarda e il pittore Giuseppe Andrea Marte, coi quale condivide da qualche tempo il centrale studio torinese che ospita anche – in tecnologica teca – il pitone Gianduia, svezzato dal fotografo siciliano Davide Bramante. Ma soprattutto non puoi sorvolare mentalmente sul fatto che Sakurai non è romano, londinese o parigino. Neanche di Tokyo: è di Hiroshima. Così oltre a cogliere affinità con star nipponiche come Mariko Mori e Takashi Murakami nel far dialogare tradizione e contemporaneità, realizzi che quelle cascate di cuoricini, così tanti e così lievi da ricordare le piogge di petali durante le fioriture primaverili, si elevano al rango di preziosi ma al tempo stesso popolari – perchè fruibili da tutti nella loro profonda semplicità – messaggi d'amore e di pace. E speri che il mondo intero ne sia inondato il più presto possibile».
In sintesi:Shinya Sakurai “Love from Hiroshima”Ringrazio l’Associazione culturale Giappone in Italia
curato dall’Associazione Culturale PASS/O
Magazzini Grimaldi
via Grimaldi n. 28 – Modica
mappa
dal 18 al 28 dicembre 2008
orario:
tutti i giorni dalle ore 19.00 alle 23.00
(escluso lunedì e martedì)
Su appuntamento:
Telefono: (+39)3805134687
Per informazioni e prenotazioni:
Telefono, Fax: (+39)3805134687
Email: associzionepasso@yahoo.it
Ingresso libero.
Un messaggio di pace e amore dal Giappone!
Michela
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