lunedì 5 gennaio 2009

Fantasie Guerriere: 27/09/2008-06/01/2009 (evento)

Buongiorno a tutti e buon anno!

Il primo evento che vorrei segnalarvi in questo nuovo anno ci conduce in un’epoca molto lontana, il XVI secolo, in un mondo caratterizzato da rigore e disciplina, quello dei samurai.

Fantasie Guerriere

così è intitolata l’esposizione curata da Kirsten Aschengreen Piacenti (Direttrice del Museo Stibbert di Firenze), mette a confronto le armature dei samurai giapponesi dal XVI al XVIII secolo, provenienti dalla collezione del Museo Stibbert di Firenze, con gli abiti-scultura Roberto Capucci, appartenenti al Museo della Fondazione Roberto Cappucci di Firenze.
La mostra, organizzata dall’Associazione Culturale Marcovaldo in collaborazione con la Regione Piemonte, il Museo Stibbert e la Fondazione Roberto Cappucci, è stata allestita nel Filatoio di Caraglio, dove per secoli sono nati alcuni dei più pregiati filati sabaudi, e sarà visitabile fino al 6 gennaio 2009.
Sono esposti più di quaranta abiti-scultura, selezionati per epoche e per stili, ai quali si abbinano dieci armature giapponesi, quattordici elmi, una maschera da guerra, collezionati da Frederick Stibbert nella seconda metà dell’Ottocento ed esposti nel museo da lui curato, il quale nel 1906 venne lasciato alla città di Firenze.
Un filo di seta e tanta fantasia rappresentano il comune denominatore degli abiti dell’artista e delle armature dei samurai. Ciò che lega inoltre gli abiti-scultura con le armature e gli elmi giapponesi sono gli effetti cromatici e gli elementi decorativi: le stesse farfalle che danno forma ai fiocchi sugli abiti-scultura di Capucci sormontano gli elmi dei guerrieri giapponesi, così come i ricami, elegantemente dipanati sulle sete di Capucci, sono incisi sulle else (tsuba) delle spade giapponesi.
Pochi hanno saputo sfruttare come Capucci le particolari qualità della seta, quella resistenza e duttilità che gli hanno consentito di creare i suoi abiti-scultura. Finissime tracce di seta colorata tengono unite sottili lamine d’acciaio coperte da lacca colorata o dorata, due materiali delicati e pregiati che compongono le armature dei samurai, dall’aspetto così insolito e feroce. Si tratta di armature da guerra appartenute alla stirpe dei grandi guerrieri devoti ai signori feudali (daimyo) e devono la loro efficacia alla capacità di lavorazione di queste due materie da parte degli armaioli giapponesi: la lacca rende impermeabili le lamine, proteggendo così l'acciaio dall'umidità, e la seta di cui abbiamo già decantato la robustezza e la versatilità.
Due mondi favolosi che per la prima volta si trovano affiancati, testimoniando che la sensibilità artistica può superare barriere geografiche, cronologiche e persino culturali.
Le creazioni di Roberto Capucci sono state esposte altre due volte insieme ad armature europee: nel 1991 al Kunsthistorisches Museum di Vienna e nel 2002 al Prado di Madrid. In questa occasione la scelta si è orientata sul mondo guerriero giapponese che ha colpito il Maestro alla sua prima visita al Museo Stibbert. Egli stesso, infatti, ha affermato di essersi "sempre sentito attratto dalla cultura giapponese, per il rigore estetico e per i sorprendenti percorsi immaginativi".
L’evento è reso possibile grazie anche al sostegno della Compagnia di San Paolo, dalla Fondazione CRC e al contributo della Fondazione CRT.

In sintesi:
Fantasie Guerriere: una storia di seta tra Roberto Capucci e i Samurai

Filatoio Caraglio
Via Giacomo Matteotti 40
12023 Cuneo

dal 27 settembre 2008 al 6 gennaio 2009

orario:
dal giovedì al sabato dalle ore 14.30 alle 19.00
domenica dalle ore 10.00 alle 19.00
Chiusura biglietteria alle ore 18.30

Per informazioni e prenotazioni:
Numero verde della Regione Piemonte 800329329
www.studioesseci.net
www.marcovaldo.it

Prenotazioni:
Associazione Culturale Marcovaldo
Telefono: (+39)0171610258
Email: gruppi@marcovaldo.it

Ingresso:
biglietto intero: euro 5,00
biglietto ridotto: euro 3,00

Questa esposizione testimonia come la creatività e la fantasia possano unire capolavori di provenienza così diversa!
Un ringraziamento particolare all’Associazione culturale Giappone in Italia
Buona mostra a tutti!

Michela

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